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Cara Enrica, da quando ho visto che la tua newsletter era planata nella mia casella email stavo aspettando il momento giusto per leggerti. Prima di tutto, misantropia portami via. E quando scrivi del "carattere ruspante, ostinato e pur tuttavia poetico dei liguri" mi hai fatto subito pensare alla mia Romagna e ai Romagnoli. E poi ai meravigliosi borghi di collina dove non va nessuno, pochi stranieri (per fortuna) visto che la mia regione ha deciso di sostenere solo il turismo della costa. Poi leggo le tue parole che descrivono luci e ombre del turismo e di quello che comporta e il pensiero va a Bologna che è casa da ormai tanti anni. Quindici anni fa, se la domenica ti veniva voglia di un caffè, per dire, potevi fartelo a casa visto che avresti trovato tutto chiuso. Adesso non vai perché non riesci a entrare. Ma vengo all'itinerario che proponi, che NON conosco e del quale, inconsciamente, credo di avere paventato proprio la confusione. Poi arrivi tu e scrivi fuori orario, fuori stagione, fuori confine ricordandomi che esistono altri modi di viaggiare. Per altro, fuori stagione è un po' la mia regola da qualche anno. La lista che offri è interessante e completa. Grazie per i consigli e le riflessioni, xo

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Amo Tellaro, dove per me, finisce il mondo!

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Per questo motivo (a parte il campanilismo) ho sempre preferito la costiera Amalfitana alle Cinque Terre. L'orda di turisti qui si concentra a Positano, e in misura minore ad Amalfi, ma il resto della costiera mantiene comunque una certa autenticità nonostante il turismo che comunque la avvolge tutta. Alle Cinque Terre però invidio il collegamento ferroviario: il pensiero di andare in Costiera con l'auto mi fa venire l'ansia 😄

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Piacere di incontrarti qui. Spero di persona, prima o poi.

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