Eccoci qui!
Ti do il benvenuto nella mia nuova casetta su Substack con un numero natalizio davvero speciale!
Quest’anno infatti ho deciso di discostarmi dalla stretta tradizione ligure e di proporre un Menù della Vigilia tutto a base di pesce ispirandomi alla tradizione italo-americana del “Feast of the Seven Fishes” e di farmi aiutare nell’impresa da un gruppo di talentuose colleghe food writers esperte di cucina regionale. Un menù collettivo, quindi, che raccoglie meravigliose ricette di pesce della stretta tradizione italiana.
Ti starai domandando: “Feast of the Seven Fishes”? “Festa dei sette pesci? Ma di cosa stai parlando?
Se hai visto la serie Netflix “The Bear” forse ne avrai una vaga idea. Nell’episodio 6 della seconda serie, infatti, va in scena una cena della Vigilia a casa della famiglia del protagonista, Carmy, ispirata a questo tradizionale evento (una cena piuttosto distopica, però, da non prendere come esempio).
Se invece non hai visto la serie probabilmente vagherai nel buio come me fino a qualche mese fa. Io ho voluto documentarmi perché quest’estate durante i corsi di cucina più di una volta studenti americani mi hanno chiesto come festeggiavamo noi in famiglia il “Feast of the Seven Fishes” nella assoluta convinzione che fosse una tradizione tutta italiana.
Ovviamente una risposta non l’avevo ma da curiosa sono andata ad approfondire e ho scoperto che il “Feast of the Seven Fishes” è una tradizione nata nelle famiglie di emigrati italiani in America.
Molto probabilmente ispirata alla nostra cena della Vigilia di magro (dove non si consuma carne per venire incontro ai precetti della Chiesta cattolica), la festa consiste in un sontuoso banchetto dove vanno in scena almeno sette portate a base di pesce. Normalmente sette pesci o prodotti ittici diversi per ogni portata e possibilmente cucinati tutti in modo diverso. Il perché del numero sette non è chiaro, forse è legato sempre alla simbologia cattolica.
Le ricette variano da famiglia a famiglia e spesso sono tramandate dalle nonne/bisnonne italiane emigrate in America.
Gli italo americani sentono molto questa tradizione che vedono come un modo per festeggiare insieme alla famiglia (come si fa qui da noi) e per mantenere il legame con la loro terra di origine.
Ho pensato che sarebbe stato divertente preparare un menù della Vigilia come lo fanno i nostri fratelli americani ma utilizzando ricette nostrane. Un menù di ritorno, diciamo.
Così ho coinvolto sei amiche e colleghe originarie di diverse Regioni italiane e ad ognuna ho chiesto di propormi una rosa di piatti a base di pesce della loro terra per la Viglia di Natale.
Ci siamo confrontate, perché mettere insieme una cena armonica a base di sette portate di pesce non è la cosa più facile del mondo, e alla fine abbiamo varato il menù che trovi qui allegato. E’ composto da tre antipasti, un primo e tre secondi.
Ecco chi siamo, le Regioni che rappresentimo e i nostri piatti:
- Io, per la Liguria, con crostini di Brandacujun (patate e stoccafisso);
- Carlotta Panza, per il Piemonte, con la Bangna Cauda;
- Valentina Raffaelli, per il Trentino, con Polenta e Aringa;
- Monica Campagnoli, per l’Emilia Romagna, con gli Spaghetti alla bolognese (con tonno);
- Giulia Scarpaleggia, per la Toscana, con il Pesce al forno all’Isolana;
- Domenica Marchetti, per l’Abruzzo, con i Calamari stufati
- Fabrizia Lanza, per la Sicilia, con l’Impanata di pesce spada.
Ogni ricetta è accompagnata da un’introduzione storica e di contesto e da una breve biografia dell’autrice. Quindi, se vuoi saperne di più su chi sono le mie compagne di menù, oltre che cliccare sopra per vedere i loro profili Instagram, vai a curiosare nel documento allegato! Fanno tutte cose meravigliose e sono felice che abbiano accolto il mio invito a mettere insieme questo piccolo progetto culinario natalizio.
Non devi per forza lanciarti nell’impresa delle sette portate. Leggi le ricette, valutale e semmai prendi ispirazione anche solo per un paio di piatti. Sono ricette per tutti i gusti, i tempi e le capacità. Se invece ti vuoi cimentare nell’impresa, troverai alla fine del menù una tabella di marcia che abbiamo pensato per aiutarti ad organizzarti così da arrivare al cenone senza affanno.
Ora vai a curiosare (clicca sulla copertina qui sotto e si aprirà il file PFD)e se vuoi, dopo, rispondi a questa e-mail e dimmi cosa ne pensi! Inutile dirlo: se cucini qualcuno o tutti questi piatti per Natale condividilo, almeno con me!
Prima di lasciarti al menù , ti auguro un sereno Natale, fatto di cose semplici, di momenti lenti, di profumo di bucce di mandarino sul calorifero e di aghi di pino, di luce negli occhi delle persone che ami, di cose buone che nutrono il corpo e l’anima. Noi ci risentiamo a Gennaio con le belle novità che riguardano questa newsletter.
All’anno prossimo!
Enrica
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Grazie Enrica per l'idea e il bellissimo lavoro di grafica che hai fatto per impaginare il menù- E grazie per avermi coinvolta. Lavorare con te e le altre è stato un piacere, ben arrivata su Substack. Un abbraccio, Monica